Il potenziamento si può fare sul caso singolo, su piccoli gruppi o sull’intera classe. Le caratteristiche di questi potenziamenti chiaramente saranno diverse.
Sul caso singolo avverrà in modo specifico partendo dall’analisi funzionale. Il focus è sul problema principale, ad esempio sui componenti di una abilità non appresa, su abilità cognitive di base, su idee o rappresentazioni inadeguate relative all’apprendimento e processi in esso implicati.
Invece se si desidera fare potenziamento sul gruppo, le scelte iniziali saranno rivolte ai contenuti, alle modalità di potenziamento (materiale iniziale e individuazione obiettivi), alle modalità di intervento e alla scelta del materiale per il potenziamento e quindi, in ogni caso, alla scelta del materiale per valutare l’efficacia del potenziamento.
Quest’ultimo si deve indirizzare su strumenti con buona “validità” in pratica ci deve essere la sicurezza di cosa stiamo andando a misurare, deve avere norme di riferimento e deve essere somministrato seguendo le indicazioni e le istruzioni dei manuali. Spesso per valutare l’efficacia di un potenziamento si utilizza lo stesso strumento della fase iniziale. In questo caso bisogna valutare se il miglioramento è dovuto all’evoluzione naturale o al potenziamento.
Valutare l’efficacia è importante per capire se il nostro lavoro ha avuto l’esito ipotizzato di migliorare le competenze in un determinato ambito.
Se ciò è avvenuto siamo riusciti ad individuare gli aspetti critici utilizzando materiale adatto al gruppo, se non è avvenuto, dobbiamo compiere un’analisi del trattamento e cogliere cosa non ha funzionato.
Il vantaggio dell’utilizzo di prove che offrono buone proprietà psicometriche e dei dati normativi di riferimento, è la sicurezza di valutare quell’aspetto e non altri, inoltre si ha la possibilità di confrontare la prestazione del nostro gruppo anche in assenza del gruppo di controllo.